LE OPERE QUI ILLUSTRATE DOCUMENTANO IL LAVORO DELL'ARTISTA

...Da queste linee che procedono in opalina trasparenza su tessiture acriliche dove assorbono ogni alone e ogni materialità. Con pochi colori, ambiguamente chiari e ineffabili, ma non nell'ambiguità dell'"optica" che tende a trasformare e ad agire sulle vertigini, nè della serialità meccanica  o del designer, perché qui ogni ingresso di colore contribuisce allo stato d'animo e la sensibilità tattile della mano con le sue impercettibili vibrazioni concorre alla riuscita del fatto poetico anche se tutto è misura, controllo di distanze , di larghezze, di stesure. In una visione organizzata che procede per eliminazioni, per equilibri che non vogliono lasciare il posto alle incognite siano esse percettive o metafisiche o altro, E se questo equilibrio potrebbe anche troppo superficialmente portare taluno a un'analisi più matematica o strutturale che  poetica l'opera di Minoretti, certamente perderebbe di vista il fatto essenziale: quello poetico appunto, anche se potrebbe, per compiacere gli informatici e i quantisti della visione, adottare noi opure l'affermazione di Max Bense, il filosofo dell'avanguardia, quando scrivere "la bellezza" delle sei linee di uguale lunghezza di Max Bill non riesce nella verità della indicazione metrica, quanto nella loro disposizione sulla superficie, nella diversità intensiva con la quale divengono percepibili, nei rapporti topologici che producono piani....

                                                          Paolo Cassani Ingoni

MINORETTI GIUSEPPE

Nato a Crevenna d'Erba nel 1938

 

1989 L.D.T.F.O.

olio su tela 19x19

 

1978 Acciaio scomp.20x20x35